Il 13 gennaio 2021 è stato pubblicato dalla SIIARTI (Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva) e dalla SIMLA (Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni) un documento congiunto dal titolo “Decisioni per le cure intensive in caso di sproporzione tra necessità assistenziali e risorse disponibili in corso di pandemia di covid-19” che è entrato a pieno titolo nel Sistema Nazionale Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
Il documento, che fa seguito alle “Raccomandazioni di etica clinica per l’ammissione a trattamenti intensivi e per la loro sospensione” pubblicate dalla Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI) il 6 marzo 20201, è frutto di una riflessione allargata ad altre componenti (giuridiche, medico-legali), nonché di una revisione critica delle esperienze maturate sul campo durante la prima ondata della pandemia a livello italiano e internazionale.
Il documento è stato presentato dalla stampa generalista come una sorta di autocritica della SIIARTI dopo le polemiche suscitate a marzo dal primo documento sul triage per le terapie intensive Covid che sembrava aver posto l’età anagrafica come criterio extra-clinico per il ricorso alla terapia intensiva da Covid.
Di qui la precisazione:
“Solo a parità di altre condizioni, il mero dato anagrafico (età in anni) può avere un ruolo nella valutazione globale della persona malata in quanto con l’aumentare dell’età si riducono le probabilità di risposta alle cure intensive”.
Per quanto riguarda il rispetto dell’autodeterminazione terapeutica, che nel documento di marzo aveva suscitato non poche perplessità nella nostra Associazione, il nuovo documento, presentato in bozza il 20 novembre, una settimana dopo il Comunicato stampa del 13 novembre con cui Libera Uscita aveva reso pubblica la sua “Dichiarazione ai Curanti in caso di affezione da Coronavirus”, presenta un complesso di affermazioni importanti distribuite in diverse parti.
Nella ‘Premessa’ è presente un richiamo alla “importanza del rispetto dei diritti e delle volontà della singola persona;”
Fra i “Principi etici e giuridici” è sottolineato il “Rispetto dell’autodeterminazione” mediante un richiamo all’art. 32 della Costituzione alla Legge n. 219 del 2017 recante “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”.
Nella porzione dedicata a “Enunciazione e Commenti” si afferma che uno dei parametri da tenere in considerazione per una valutazione globale è la “volontà della persona malata riguardo alle cure intensive” che “dovrebbe essere indagata prima possibile nella fase iniziale” […] per “evitare di sottoporre a triage persone che non desiderano ricevere cure intensive.”
Il documento afferma inoltre che:
“L’opinione e le preferenze della persona malata riguardo ai trattamenti sono indispensabili per definire la proporzionalità delle cure” e che “la persona malata e, con il suo consenso, i suoi familiari. devono essere adeguatamente informati
sul possibile evolversi della patologia in atto,
su quanto il paziente può realisticamente attendersi in termini di qualità della vita,
sulle possibilità cliniche di intervenire e
sulle cure palliative.”
E ancora di seguito:
“In caso di incapacità, deve essere verificata con attenzione l’eventuale presenza di volontà precedentemente espresse dai pazienti attraverso disposizioni anticipate di trattamento” e che “in caso di DAT contrarie all’inizio dei trattamenti indicati, la volontà della persona deve essere rispettata e “tn presenza di un rappresentante legale o di un fiduciario, il medico si relaziona con questi.”
“A tutti i pazienti per i quali è prevedibile la futura necessità di cure intensive, dovrebbe essere proposta una pianificazione condivisa delle cure […] anche consultando il fascicolo sanitario elettronico e la documentazione clinica disponibile nonché contattando il medico curante (medico di medicina generale e/o specialista).
Ulteriori enunciazioni e commenti precisano che:
“I pazienti per i quali non sia possibile un percorso di cura intensivo devono ricevere i più indicati trattamenti di minore intensità” e anche “nel caso un/a paziente non risponda al trattamento o si complichi in modo severo, la decisione di interrompere le cure intensive e di rimodularle verso le cure palliative non deve essere posticipata” e “la persona malata (se in grado di recepire l’informazione) e i suoi familiari o rappresentanti legali devono essere immediatamente informati.”
“Con gli stessi andrà discussa la necessità di rimodulare i trattamenti verso le cure palliative, inclusa eventualmente anche la sedazione palliativa, cure che devono essere prontamente disponibili, in ambiente intensivo o altro ambiente adeguato.”
Libera Uscita esprime apprezzamento per le dettagliate raccomandazioni sul rispetto dell’Autodeterminazione Terapeutica contenute nel documento sottolineando nel contempo la necessità di renderle note ai cittadini in modo che possano essere consapevoli del diritto di farvi ricorso e della possibilità di contribuire ad agevolare la relazione fra curati e curanti.
Filippo D’Ambrogi – 21/01/2021
Qui si può scaricare il documento: LINEE-GUIDA_DECISIONI-CURE-INTENSIVE_SIIARTI-SIMLA