Posted On Luglio 26, 2011By RedazioneIn Home Page, NOTIZIE
L’ Associazione Libera-Uscita dice: “Grazie” al grande teologo, filosofo, sacerdote cattolico Hans Kung, morto a Tubinga a 93 anni, grandissimo difensore del “Diritto di morire”. Kung è stato certo uno degli intellettuali più influenti del nostro tempo, in lotta con la chiesa di Roma in nome della stessa cattolicità. Ma per noi Hans Kung era soprattutto un Compagno caro, carissimo, di viaggio, un Compagno illustre ed importantissimo, nel cammino verso il riconoscimento pieno del Diritto di scegliere come e quando morire!! Un traguardo di Civiltà per cui impegnarsi, operare, lavorare nella convinzione che non mancheremo la meta, anche se a coglierla non saremo noi. Kung lo aveva rivendicato questo diritto già molto chiaramente nel Suo libro del 1996 “Della dignità del morire” una difesa della Libertà di scelta, scritto a quattro mani con l’amico e collega Walter Jens la cui stessa morte, ridotto ad una condizione vegetativa, gli farà dire: “non voglio morire così”. Non sappiamo se Hans Kung abbia concluso la Sua vita con un aiuto a morire, ben possibile per Lui svizzero, così come non sappiamo se questo aiuto ebbero, nella clandestinità, Indro Montanelli o, più recentemente, il nostro Socio Onorario Umberto Veronesi, entrambi coraggiosamente schierati a sostegno del Diritto ad una morte degna, ma ciò che a noi preme, di cui Gli siamo infinitamente grat* è il Suo impegno fino in ultimo in difesa di questo traguardo di Civiltà, ribadito e difeso nell’ultimo libro “Morire felici? Lasciare la vita senza paura” ( Rizzoli editore). Noi crediamo fermamente che sapere di poter scegliere come e quando morire sia un’ Assicurazione sulla vita e sulla qualità della vita, poiché ci consente di vivere serenamente fino alla fine! Grazie Hans Kung! Maria Laura Cattinari – Presidente Filippo D’Ambrogi – Vicepresidente
L’Associazione Libera Uscita si congratula vivamente con il popolo spagnolo per essere stato capace di dotarsi di una Legge che regolamenta l’eutanasia rendendo la Spagna un Paese più umano, giusto e libero, come ha sottolineato il Premier Sanchez. Libera Uscita auspica che anche il nostro Paese possa seguire a breve la strada tracciata dalla Spagna nonostante il fatto che la Presidenza della ‘Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana’ istituita dal Ministro della Salute della Repubblica Italiana, sia stata assegnata al Mons. Paglia, un alto prelato dello Stato Vaticano che ha definito la Legge spagnola “una resa allo sporco lavoro della morte”. Filippo D’Ambrogi – Vicepresidente
L’ Associazione Libera Uscita esprime la propria solidarietà alle Socie e ai Soci dell’associazione francese Ultime Liberté inquisiti per aver acquistato in Internet il Pentobarbital, un anestetico vietato in Francia, utilizzato per la morte autodeterminata. Le accuse mosse ai militanti di Ultime Liberté, di età compresa fra i 70 e i 95 anni, vanno dalla “propaganda di favore di prodotti che danno la morte”, alla “complicità nell’importazione, possesso e acquisto di piante classificate come psicotrope”, fino alla “complicità nel contrabbando di merci pericolose per salute pubblica”. Presentandosi in tribunale i dieci militanti hanno depositato una nota congiunta in cui si assumono la responsabilità dei comportamenti contestati e ne rivendicano la legittimità morale. “Rispetto alla gran parte di questi atti non neghiamo di esserne gli autori. Sappiamo che sono illegali, ma riteniamo che essi non contravvengano ai valori fondamentali della Repubblica francese”. L’intento esplicitamente dichiarato nella denominazione stessa dell’Associazione francese è quello di rivendicare l’Ultima Libertà, ovvero quella di congedarsi liberamente dalla propria vita al momento opportuno, nella modalità preferita, in autonomia o ricevendo un aiuto non necessariamente medicalizzato. Un proposito che in Europa ha tratto un autorevole sostegno dalla sentenza della Corte costituzionale tedesca del 26 febbraio 2020 secondo la quale “il diritto a una morte autodeterminata non è circoscrivibile alle sole situazioni di soggetti gravemente malati e sofferenti, ma ha una portata generale, né può essere limitato in base ad una valutazione da parte di un’autorità esterna della meritevolezza o meno delle motivazioni che spingono a togliersi la vita.” Libera Uscita nell’esprimere gratitudine per la coraggiosa posizione sostenuta dai militanti francesi, esprime l’auspicio che le istanze da loro pubblicamente espresse possano alimentare un fecondo dibattito teso a rendere legittimamente praticabile, a coloro che lo desiderano, l’esercizio pacifico, dignitoso e assistito se gradito, della propria’Ultima Libertà. Modena 10-03-2020
Il 13 gennaio 2021 è stato pubblicato dalla SIAARTI (Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva) e dalla SIMLA (Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni) un documento congiunto dal titolo “Decisioni per le cure intensive in caso di sproporzione tra necessità assistenziali e risorse disponibili in corso di pandemia di covid-19” entrato a pieno titolo nel Sistema Nazionale Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità, che sottolinea l’importanza del rispetto delle Volontà della Persona sulle cure anche in una situazione di emergenza. Già nella premessa è infatti presente un richiamo all’ “importanza del rispetto dei diritti e delle volontà della singola persona” e fra i principi etici e giuridici è sottolineato il “rispetto dell’autodeterminazione” mediante un richiamo all’art. 32 della Costituzione e alla Legge 219 del 2017 recante “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”. Vi si afferma inoltre che per una valutazione globale “la volontà della persona malata riguardo alle cure intensive dovrebbe essere indagata prima possibile” […] per “evitare di sottoporre a triage persone che non desiderano ricevere cure intensive.” Libera Uscita accoglie con soddisfazione questo esplicito richiamo all’Autodeterminazione Terapeutica nell’emergenza Covid, che era stato oggetto di un nostro pressante invito concretizzatosi lo scorso novembre nella Dichiarazione ai Curanti (https://www.associazioneliberauscita.it/online/iniziative/comunicati/dichiarazione-per-la-propria-autodeterminazione-terapeutica-in-caso-di-grave-infezione-da-coronavirus/), ma ritiene che occorra anche promuovere la massima diffusione del Documento nella sua forma più semplice, affinché possa raggiungere il grande pubblico ed innescare quindi la sua traduzione nella pratica medica quotidiana. Maria Laura Cattinari Filippo D’Ambrogi Presidente Vice Presidente Modena 26 Gennaio 2021
Lo scorso marzo, nel pieno infuriare della prima ondata della pandemia, l’Associazione Libera Uscita aveva sottolineato come alcuni malati già molto avanti negli anni o con malattie pregresse, affetti da Covid-19 nella sua forma più grave, non avrebbero voluto essere ricoverati in terapia intensiva, preferendo lasciare un posto libero a chi, più giovane o in salute, poteva avere maggiori speranze di sopravvivenza. A distanza di appena sette mesi le stesse problematiche stanno drammaticamente riemergendo e anche oggi c’è chi, in caso di aggravamento delle proprie condizioni, chiederebbe piuttosto di essere assistito con una sedazione palliativa profonda continua fino alla fine, che di certo non si farebbe attendere troppo in un quadro di insufficienza respiratoria grave. In effetti, ancora molto spesso i malati anziani e affetti da molteplici altre patologie vengono sottoposti ad un accanimento terapeutico che non è comunque in grado di evitarne la morte o, nella migliore delle ipotesi, un lungo e travagliato percorso riabilitativo con esito frequentemente invalidante. Pare quindi doveroso ricordare che la legge 219/2017 consente a tutti di comunicare per tempo, al momento della diagnosi, se, in caso di grave insufficienza respiratoria, si desidera o meno essere trasportati in una terapia intensiva. Nessuna emergenza può far strame del diritto all’autodeterminazione sulle cure che con tanta fatica abbiamo ottenuto. Proprio per evitare questa violenza sull’ammalato, Libera Uscita ha prodotto un modello di “Dichiarazione ai Curanti in caso di affezione da Coronavirus” con una importante postilla in calce nella quale si precisa che la dichiarazione, debitamente sottoscritta, potrà essere presentata a chi si prenderà cura del dichiarante in caso di diagnosi di Covid-19: al medico di base o ai medici di guardia medica o agli Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) o ai medici del pronto soccorso o della terapia subintensiva. Il dichiarante avrà diritto di esigere che la Dichiarazione sia inserita in cartella clinica. Avrà Inoltre il diritto di rifiutare qualunque terapia (art. 1 della legge 219/2017), nonché di essere assistito con terapie del dolore fino alla sedazione palliativa profonda continua (art. 2 della stessa Legge in vigore dal 31 gennaio 2018). Maria Laura Cattinari – presidente Filippo D’Ambrogi – vicepresidente 13/11/2020 Scarica la Dichiarazione ai Curanti in formato PDF